Territorio

I primi limoneti furono impiantati tra il X e il XII secolo sul territorio costiero tra Positano e Cetara in “piazze” spesso recintate da muri di fabbrica.

La loro coltivazione ha modificato il paesaggio fornendo alla costa quell’aspetto e quei colori che la rendono riconoscibile nel mondo.

I terrazzamenti venivano irrigati attraverso una rete di canalette in muratura scoperte che alimentavano le “peschiere”, grandi cisterne costruite nei terreni agricoli.

Le tecniche di coltivazione sono rimaste invariate, le piante crescono in forma naturalmente rotondeggiante. Le piante sono sottoposte a impalcature in legno di castagno, costituite da palificazioni verticali e orizzontali, sulle quali ogni stagione vengono stese apposite coperture, che svolgono sia la funzione di riparo dalle avversità atmosferiche sia quella di ritardare la maturazione dei frutti.

Ancora oggi, le piantagioni sono realizzate su tipiche terrazze, circondate da muri di contenimento.

Alcuni anni fa, il limone della costa ha ottenuto il prestigioso riconoscimento IGP di qualità e tipicità.

La Comunità Europea ha iscritto nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (IGP) i limoni prodotti nel territorio dei comuni di Atrani, Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare. L’area delimitata è conosciuta a livello internazionale come Costiera Amalfitana. Questo regolamento è stato poi confermato da un successivo regolamento della Commissione n. 1356/2001.

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